Progettazione

Certificato di stabilità: occasione o bluff ?

10 Luglio 2017

Dopo la triste vicenda del crollo della palazzina a Torre Annunziata (Napoli) nei giorni scorsi, il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio ha anticipato che allo stesso modo in cui ora è obbligatoria la certificazione energetica degli immobili, lo sarà anche la certificazione statica, annunciando così la nuova misura che sarà inserita nella prossima legge di stabilità: il certificato di stabilità.

A La Repubblica il ministro ha ricordato come “in Italia manca una classificazione ufficiale degli edifici. Non avendo potuto imporre per legge il libretto del fabbricato, abbiamo cercato di rendere appetibile con gli incentivi l’esame e l’adeguamento statico degli immobili. Ma è chiaro che a questo punto si rende necessario un salto di qualità culturale dei proprietari”.

Il ministro ha ricordato come “il Sisma Bonus  ora consente di fare le analisi delle condizioni statiche degli immobili con la possibilità di detrarre fiscalmente fino all’85 per cento della spesa sostenuta. La cosa riguarda tanto i condomini, senza distinzione fra prima e seconda casa, quanto gli immobili che hanno destinazione produttiva. Il beneficio, per giunta, si può godere praticamente in tutto il Paese, perché l’Italia intera è di fatto sismica, e c’è anche la possibilità di cedere a chi fa il lavoro il credito fiscale nei confronti dello Stato”.

Non è tardata ad arrivare la risposta di Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri che, pur apprezzando l’annuncio del ministro Delrio sull’obbligo del certificato di stabilità, torna a chiedere l’introduzione di un fascicolo del fabbricato.

Tuttavia a noi l’annuncio di Delrio suscita non poche perplessità. Chi si prende la responsabilità di eseguire una certificazione su un fabbricato esistente ? Per poterla fare sarebbero necessari una serie di calcoli per esprimere un parere. Se il parere è positivo il tecnico si assume tantissime responsabilità a meno che il fabbricato non stia effettivamente in ottime condizioni. E se il tecnico, per non assumersi eccessive responsabilità, desse parere  negativo ? A questo punto il fabbricato andrebbe sgombrato con enorme disagio per gli inquilini  e con spese a carico della collettività.

Lo stesso Zambrano, sul Sisma Bonus incalza dicendo che “sono necessarie delle modifiche normative per renderlo meglio attuabile. Va detto, però, che non possiamo aspettare che siano i condomini e i proprietari di immobili ad avviare determinate procedure. Bisogna far sì che si abbia una conoscenza più ampia dello stato degli immobili, in modo da poter stabilire se e come è necessario intervenire per garantirne la sicurezza”.

Anche noi crediamo che il Sisma Bonus possa essere un passo avanti, ma per come è pensato ora, ad intervenire possono essere solo quei soggetti che hanno già liquidità per eseguire i lavori e hanno la possibilità di scaricare il credito di imposta. Per i condomini c’è la possibilità di cedere il credito, ma non alle banche e neanche alle assicurazioni, ma solo alle imprese. Dove sono le imprese che possono anticipare tanti capitali?

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