Normativa

Le novità della Circolare NTC 2018 in merito agli edifici in muratura

12 Aprile 2019

Quando si considera un edificio in muratura è possibile che al suo interno ci siano diverse tipologie costruttive, presumibilmente realizzate in differenti periodi. Dunque, nel momento in cui si decide di effettuare una verifica su un edificio in muratura, bisogna analizzare i vari elementi che lo compongono; ad esempio, se si ha a che fare con un edificio misto in cemento armato e muratura, per il calcestruzzo e per l’acciaio bisogna definirne le caratteristiche, mentre per la parte in muratura i parametri da considerare sono presenti nell’allegato alla Circolare applicativa alle NTC 2018, a seconda del livello di conoscenza (che viene suddiviso in LC1, LC2 o LC3). Oltre a questo parametro deve essere definito anche il fattore di confidenza.

Così come dettato dalla normativa, è possibile svolgere vari tipi di analisi, ovvero:

  • analisi statica lineare;
  • analisi dinamica lineare;
  • analisi statica non lineare;
  • analisi sismica non lineare.

C’è però da dire che, per gli edifici in muratura, quella più consona è l’analisi statica non lineare poichè tiene conto della duttilità dei materiali, si possono considerare ambedue le tipologie strutturali e l’azione sismica può essere assegnata contemporaneamente ad entrambe.

Ma cosa dice la Circolare NTC 2018 a riguardo?

In linea del tutto generale, per valutare il grado di sicurezza di un edificio è necessario andare a ricercare le criticità nei confronti delle azioni considerate, sia quelle sismiche che non sismiche. Non è poi sufficiente andare ad effettuare la verifica sotto l’effetto dell’azione sismica, ma è indispensabile garantire un consono livello di sicurezza anche nei confronti delle azioni non sismiche

Nello specifico, per gli edifici esistenti in muratura, la valutazione della sicurezza va eseguita nei riguardi di tutti i meccanismi di collasso (sia di quelli locali che di quelli globali). È da precisare che la verifica per i meccanismi globali di collasso è necessaria solo dopo che siano stati opportunamente eliminati i meccanismi di collasso locale (con interventi mirati). Per quanto riguarda l’esecuzione delle verifiche degli edifici in muratura, la Circolare esorta di effettuarle per entrambi i meccanismi di collasso.

I meccanismi globali possono essere studiati sia con l’analisi lineare (ad esempio analisi statiche lineari o dinamiche lineari) che con analisi non lineari (ad esempio l’analisi statica non lineare Pushover). Risulta chiaro, parlando di meccanismi globali, risulta necessaria la modellazione dell’intero edificio.

I meccanismi locali invece sono riferiti a porzioni di fabbricato e la loro identificazione può essere ottenuta attraverso modellazioni specifiche, ad esempio con elementi continui o discreti, o prefigurata dal progettista sulla base della conoscenza storica del manufatto o del comportamento sismico di strutture analoghe, oppure in base al rilievo degli stati fessurativi già presenti, anche di origine non sismica. Devono essere considerate la qualità della tessitura muraria (anche in termini di ingranamento nello spessore), degli ammorsamenti tra le pareti e delle connessioni tra le pareti e gli orizzontamenti, la presenza di catene o altri elementi atti ad assorbire spinte (speroni e contrafforti) e le interazioni con altri elementi appartenenti alla costruzione o agli edifici adiacenti.

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