Ogni territorio possiede una propria pericolosità sismica: essa è la probabilità che un evento sismico si verifichi in un certo intervallo di tempo e con una determinata magnitudo. Gli effetti di un terremoto dipendono fortemente dalla capacità di resistenza delle strutture alle azioni derivanti da una scossa sismica. La misura attraverso la quale viene valutato il danno atteso come conseguenza di un possibile evento sismico è definita come Rischio Sismico (R).
Esso è dato dal prodotto di 3 fattori: la pericolosità (P), la vulnerabilità (V) e il valore esposto (E).
R = P · V · E
in particolare:
- la pericolosità (P) è definita come la probabilità che in una data area ed in un certo intervallo di tempo si verifichi un sisma che superi la magnitudo attesa;
- la vulnerabilità (V) è la predisposizione che ha una determinata struttura a subire un danno a seguito di un evento sismico; è legato alla capacità di un edificio di resistere ad un sisma;
- il valore esposto (E) è la misura della quantità di vite umane, beni culturali, ecc. esposti al rischio sismico.
L’Italia ha un Rischio Sismico alto, in quanto tutti e 3 i fattori che lo compongono presentano valori elevati. La normativa, con la pubblicazione delle Linee Guida, ha dato la possibilità di effettuare una precisa classificazione del Rischio Sismico degli edifici esistenti. In particolare specifica 8 classi di rischio che vanno dalla A+ (minor rischio) alla G (maggior rischio); ciò consente di accedere agli incentivi fiscali previsti dalla Legge di Bilancio 2019 attraverso il SismaBonus. Le Linee Guida definiscono, inoltre, due metodologie per la classificazione sismica di un edifico: il metodo convenzionale ed il metodo semplificato.
Analizziamo nello specifico il metodo semplificato: con esso è possibile valutare la classe di rischio solo nei casi in cui si adottino interventi di rafforzamento locale, ovvero interventi che non producano sostanziali modifiche al comportamento della struttura. In tal caso è ammesso il passaggio di una sola classe di rischio se abbiamo a che fare con strutture in muratura. Qualora ci si trovi a lavorare con edifici in calcestruzzo armato o con capannoni industriali e si voglia applicare il metodo semplificato, è possibile il passaggio di una sola classe eseguendo esclusivamente interventi locali di rafforzamento nel caso in cui la struttura, in fase di progettazione, sia stata concepita con la presenza di telai in entrambe le direzioni, e se si prevede di eseguire:
- interventi di confinamento dei nodi perimetrali non confinati dell’edificio;
- opere volte a scongiurare il ribaltamento delle tamponature perimetrali presenti sulle facciate;
- eventuali opere di ripristino di zone degradate o danneggiate.
Per ulteriori approfondimenti: DM 65 del 07/03/2017_Allegato A
Il metodo semplificato per l’applicazione del SismaBonus è incluso nella nuova versione di IperSpace BIM nell’ambito del modulo SismoCheck. Scopri tutte le novità del software di calcolo strutturale agli elementi finiti BIM oriented aggiornato alle NTC 2018 e alla Circolare.