BlackWeek-end: dal 23 al 25 novembre 2018 sconto del 50%!

A partire dalle 00:01 di venerdì 23 novembre 2018 fino alle 23:59 di domenica 25 novembre 2018 in occasione del Black Friday, la Soft.Lab offre un vero e proprio week-end di offerte dedicate a tutti gli utenti. Durante il BlackWeek-end sono previsti degli sconti del 50% su IperSpace BIM Time Edition, Monolith 3 Time Edition, Monolith 3, il Manuale dell’Utente di Monolith ed i Quaderni tecnici di calcolostrutturale.com.

Nello specifico le offerte sono:

IperSpace Time Edition

  • IperSpace BIM TE 30 gg disponibile a 64,5 €* anziché 129 €;
  • IperSpace BIM TE 90 gg disponibile a 149,5 €* anziché 299 €;
  • IperSpace BIM TE 180 gg disponibile a 244,5 €* anziché 489 €;
  • IperSpace BIM TE 365 gg disponibile a 349,5 €* anziché 699 €;

Monolith 3 Time Edition

  • Monolith 3 TE 30 gg disponibile a 24,5 €* anziché 49 €;
  • Monolith 3 TE 90 gg disponibile a 59,5 €* anziché 119 €;
  • Monolith 3 TE 180 gg disponibile a 99,5 €* anziché 199 €;

Monolith 3

  • Monolith 3 disponibile a 374,5 €* anziché 749 €;

Manuali e Quaderni tecnici

  • Manuale dell’Utente di Monolith 3 disponibile a 19,5 €* anziché 39 €;
  • NTC 2008 vs NTC 2018: Cosa cambia?” disponibile a 12 €* anziché 24 €;
  • SismaBonus: guida pratica all’uso” disponibile a 12 €* anziché 24 €.

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* Tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa (22%)

Per info contattaci a info@soft.lab.it oppure chiama lo 0824 874 392.

Le azioni sulle costruzioni civili e industriali secondo le NTC 2018

I carichi nominali e/o caratteristici, relativi a opere ad uso civile o industriale, sono importanti per la definizione del modello di calcolo che poi sarà soggetto ad analisi e verifica. In genere i carichi si considerano come applicati staticamente sulle costruzioni, fatto salvo quei casi particolare in cui devono essere opportunamente valutati gli effetti dinamici. In questo focus vengono riportate le azioni sulle costruzioni civili e industriali così come riportato nel cap. 3.1. delle NTC 2018. Si ricordi che i carichi vanno espressamente definiti e descritti negli elaborati progettuali e che, oltre che nella effettiva situazione d’uso, è bene considerare le azioni agenti in tutte la fasi del processo costruttivo dell’opera.

Pesi propri dei materiali strutturali

Le azioni sulle costruzioni permanenti gravitazionali associate ai pesi propri dei materiali strutturali, sono derivate dalle dimensioni geometriche e dai pesi dell’unità di volume dei materiali con cui sono realizzate le parti strutturali della costruzione. Per i materiali più comuni possono essere assunti i valori dei pesi dell’unità di volume riportati nella Tab. 1:

Tab. 1 – Pesi dell’unità di volume dei principali materiali

Per materiali strutturali non compresi nella Tab. 1 si potrà far riferimento a specifiche indagini sperimentali o a normative o documenti di comprovata validità, trattando i valori nominali come valori caratteristici.

Carichi permanenti non strutturali

Sono considerati carichi permanenti non strutturali le azioni sulle costruzioni durante il suo normale esercizio, quali quelli relativi a tamponature esterne, divisori interni, massetti, isolamenti, pavimenti e rivestimenti del piano di calpestio, intonaci, controsoffitti, impianti ed altro, ancorché in qualche caso sia necessario considerare situazioni transitorie in cui essi non siano presenti. Le azioni permanenti gravitazionali associate ai pesi propri dei materiali non strutturali sono derivate dalle dimensioni geometriche e dai pesi dell’unità di volume dei materiali con cui sono realizzate le parti non strutturali della costruzione. I pesi dell’unità di volume dei materiali non strutturali possono essere ricavati dalla Tab. 1, oppure da specifiche indagini sperimentali o da normative o da documenti di comprovata validità, trattando i valori nominali come valori caratteristici.

In linea di massima, in presenza di orizzontamenti anche con orditura unidirezionale ma con capacità di ripartizione trasversale, i carichi permanenti non strutturali potranno assumersi, per le verifiche d’insieme, come uniformemente ripartiti. In caso contrario, occorre valutarne le effettive distribuzioni. I tramezzi e gli impianti leggeri degli edifici per abitazioni e per uffici potranno assumersi, in genere, come carichi equivalenti distribuiti, purché i solai abbiano adeguata capacità di ripartizione trasversale.

Per gli orizzontamenti degli edifici per abitazioni e per uffici, il peso proprio di elementi divisori interni potrà essere ragguagliato ad un carico permanente uniformemente distribuito g2, purché vengano adottate le misure costruttive atte ad assicurare una adeguata ripartizione del carico. Il carico uniformemente distribuito g2 potrà essere correlato al peso proprio per unità di lunghezza G2 delle partizioni nel modo seguente:

– per elementi divisori con            G2 ≤ 1,00 kN/m : g2 = 0,40 kN/m²;

– per elementi divisori con 1,00 < G2 ≤ 2,00 kN/m : g2 = 0,80 kN/m²;

– per elementi divisori con 2,00 < G2 ≤ 3,00 kN/m : g2 = 1,20 kN/m²;

– per elementi divisori con 3,00 < G2 ≤ 4,00 kN/m : g2 = 1,60 kN/m²;

– per elementi divisori con 4,00 < G2 ≤ 5,00 kN/m : g2 = 2,00 kN/m².

Gli elementi divisori interni con peso proprio maggiore di 5,00 kN/m devono essere considerati in fase di progettazione, tenendo conto del loro effettivo posizionamento sul solaio.

Sovraccarichi

I sovraccarichi, o carichi imposti, comprendono le azioni sulle costruzioni legate alla destinazione d’uso dell’opera; i modelli di tali azioni possono essere costituiti da:

  • carichi verticali uniformemente distribuiti qk
  • carichi verticali concentrati Qk
  • carichi orizzontali lineari Hk

I valori nominali e/o caratteristici di qk, Qk ed Hk sono riportati nella Tab. 2. Tali valori sono comprensivi degli effetti dinamici ordinari, purché non vi sia rischio di rilevanti amplificazioni dinamiche della risposta delle strutture.

Tab. 2 Valori dei sovraccarichi per le diverse categorie d’uso delle costruzioni

I valori riportati nella Tab. 2 sono riferiti a condizioni di uso corrente delle rispettive categorie. Altri regolamenti potranno imporre valori superiori, in relazione ad esigenze specifiche.

In presenza di carichi atipici (quali macchinari, serbatoi, depositi interni, impianti, ecc.) le intensità devono essere valutate caso per caso, in funzione dei massimi prevedibili: tali valori dovranno essere indicati esplicitamente nelle documentazioni di progetto e di collaudo statico.

  • Sovraccarichi verticali uniformemente distribuiti (qk)

Analogamente alle azioni sulle costruzioni dei carichi permanenti non strutturali definiti in precedenza ed in linea di massima, in presenza di orizzontamenti anche con orditura unidirezionale ma con capacità di ripartizione trasversale, i sovraccarichi potranno assumersi, per la verifica d’insieme, come uniformemente ripartiti. In caso contrario, occorre valutarne le effettive distribuzioni.

Per le categorie d’uso A, B, C, D, H e I, i sovraccarichi verticali distribuiti che agiscono su un singolo elemento strutturale facente parte di un orizzontamento (ad esempio una trave), possono essere ridotti in base all’estensione dell’area di influenza A [m2] di competenza dell’elemento stesso. Il coefficiente riduttivo αA è dato da:

    \[ \alpha_{A}=\frac{5}{7}\psi_{0}+\frac{10}{A}\leq1,0 \]

dove ψ0 è il coefficiente di combinazione (che dipende dalla destinazione d’uso). Per le categorie C e D, αA non può essere minore di 0,6.

Analogamente, per le sole categorie d’uso da A a D, le componenti di sollecitazione indotte dai sovraccarichi agenti su membrature verticali, tra i quali pilastri o setti, facenti parte di edifici multipiano con più di 2 piani, possono essere ridotti in funzione del numero di piani caricati n, essendo il coefficiente riduttivo αn dato da:

    \[ \alpha_{n}=\frac{2+(n-2)\psi_{0}}{n} \]

I due coefficienti riduttivi αA e αn non possono essere combinati.

 

  • Sovraccarichi verticali concentrati (Qk)

I sovraccarichi verticali concentrati Qk riportati nella Tab. 2 formano oggetto di verifiche locali distinte e non si applicano contemporaneamente ai carichi verticali ripartiti utilizzati nelle verifiche dell’edificio nel suo insieme; essi devono essere applicati su impronte di carico appropriate all’utilizzo ed alla forma dell’orizzontamento; in assenza di precise indicazioni può essere considerata una forma dell’impronta di carico quadrata pari a 50 x 50 mm, salvo che per le rimesse, i parcheggi e le aree di transito (categorie F e G). Per le costruzioni di categoria F, i carichi si applicano su due impronte di 100 x 100 mm, distanti assialmente 1,80 m. Per le costruzioni di categoria G, i carichi si applicano su due impronte di 200 x 200 mm, distanti assialmente 1,80 m.

  • Sovraccarichi orizzontali lineari (Hk)

I sovraccarichi orizzontali lineari Hk riportati nella Tab. 2 devono essere utilizzati per verifiche locali e non si combinano con i carichi utilizzati nelle verifiche dell’edificio nel suo insieme.

I sovraccarichi orizzontali lineari devono essere applicati alle pareti alla quota di 1,20 m dal rispettivo piano di calpestio; devono essere applicati ai parapetti o ai mancorrenti alla quota del bordo superiore.

Le verifiche locali riguardano, in relazione alle condizioni d’uso, gli elementi verticali bidimensionali quali i tramezzi, le pareti, i tamponamenti esterni, comunque realizzati, con l’esclusione dei divisori mobili (che comunque devono garantire sufficiente stabilità in esercizio).

Il soddisfacimento di questa prescrizione può essere documentato anche per via sperimentale, e comunque mettendo in conto i vincoli che il manufatto possiede e tutte le risorse che il tipo costruttivo consente.

Disponibili i moduli di IperSpace BIM con la formula Time Edition

A partire dal 14 novembre 2018 collegandosi allo store del sito Soft.Lab, è possibile acquistare, in versione Time Edition, i moduli del software di calcolo strutturale IperSpace. L’offerta Time Edition dei moduli da la possibilità all’utente di integrare sia la versione licenziata che quella a tempo di IperSpace BIM. I tagli temporali previsti variano dai 30gg, 90gg, 180gg e 365gg e sono:

  • inSIDE: analisi lineare di strutture in muratura e miste: disponibile nei tagli 180gg e 365gg.
  • Pushover: analisi statica non lineare per cemento armato e acciaio: disponibile nei tagli 180gg e 365gg.

La formula Time Edition si adatta totalmente alle tempistiche e alle esigenze dei progettisti. I vantaggi principali sono: attivazione secondo le proprie necessità e senza costi di startup; evitare di contrarre contratti e clausole con la casa software; non richiedono dispositivi di protezione hardware; costi nettamente ridotti rispetto alle versioni licenziate; i tagli 180gg e 365gg includono inoltre un servizio di assistenza illimitato.

Dunque ciascun professionista potrà scegliere il taglio temporale che più si adatta alle sue esigenze: provare il software con un tempo ridotto, lavorare ad un progetto a scadenza trimestrale o annuale.

Visita lo store e acquista la tua configurazione.

Il carico da vento secondo le NTC 2018

A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, lo scorso marzo sono entrate in vigore le NTC 2018. Sono molti i punti di attenzione su cui si concentrano, in particolare per quanto riguarda le azioni sulle costruzioni.

Azioni sulle costruzioni

Le opere strutturali che si intendono eseguire, collaudare e poi manutenere (in modo tale da consentirne la prevista utilizzazione nel tempo), richiedono preventivamente una fase progettuale in cui si vada a tenere conto di tutte le possibili azioni gravanti su di esse. La progettazione sarà orientata all’ottenimento del livello di sicurezza previsto dalla normativa vigente. I carichi sono in genere da considerare come applicati staticamente, salvo casi particolari in cui gli effetti dinamici devono essere debitamente valutati. Oltre che nella situazione definitiva d’uso, si devono considerare le azioni agenti in tutte le fasi esecutive della costruzione.

Tra le possibili azioni di cui bisogna tener conto nel momento in cui si va a progettare una costruzione per uso civile o industriale, particolare menzione meritano quelle derivanti dall’azione del vento. In questo focus si riporta la trattazione della problematica così come evidenziato nel Cap.3.3 delle NTC 2018.

Azioni del vento

Il vento esercita sulle costruzioni azioni variabili nello spazio e nel tempo e che provocano, in generale, effetti dinamici; la sua direzione si considera generalmente come orizzontale. Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte alle azioni statiche equivalenti. Per le costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o lunghezza, il vento può dare luogo ad effetti la cui valutazione richiede l’uso di metodologie di calcolo adeguate.

Le principali novità riguardano la modifica della formula per il calcolo della velocità base di riferimento e l’introduzione del concetto di tempo di ritorno per il calcolo della velocità di riferimento che consente di considerare un’azione ridotta, attraverso un apposito coefficiente, nel caso di strutture in fase di costruzione o transitorie con durata prevista inferiore ad un anno.

Velocità base di riferimento (vb)

È il valore medio su 10 minuti, a 10 m di altezza sul suolo su un terreno pianeggiante e omogeneo di categoria di esposizione II (vedi Tab. 1), riferito ad un periodo di ritorno TR = 50 anni.

Tab. 1 – Parametri per la definizione del coefficiente di esposizione

carico da vento - coefficiente di esposizione

In mancanza di specifiche ed adeguate indagini statistiche, vb è data dall’espressione:

    \[ v_{b}=v_{b,0}\cdot c_{a} \]

 

  • vb,0 è la velocità di base di riferimento al livello del mare (Tab. 2) in funzione della zona in cui sorge la costruzione (Fig. 1);
  • ca    è il coefficiente di altitudine fornito dalla relazione:

    \[ c_{a}=1 \]

per as  ≤ a0

    \[ c_{a}=1+k_{s}\left(\frac{a_{s}}{a_{0}}-1\right) \]

per a0<as<1500
dove:

  • a0, ks sono parametri forniti nella Tab. 2 in funzione della zona in cui sorge la costruzione (Fig. 1);
  • as       è l’altitudine sul livello del mare del sito ove sorge la costruzione.

Tale zonazione non tiene conto di aspetti specifici e locali che, se necessario, dovranno essere definiti singolarmente.

  carico da vento - Mappa del territorio italiano

Fig. 1 – Mappa delle zone in cui è suddiviso il territorio italiano

Per altitudini superiori a 1500 m sul livello del mare, i valori della velocità base di riferimento possono essere ricavati da opportuna documentazione o da indagini statistiche adeguatamente comprovate, riferite alle condizioni locali di clima e di esposizione. Fatte salve tali valutazioni, comunque raccomandate in prossimità di vette e crinali, i valori utilizzati non dovranno essere minori di quelli previsti per 1500 m di altitudine.

Tab. 2 – Valori dei parametri vb,0, a0, ks

carico da vento - Valori NTC 2018

Velocità di riferimento (vr)

La velocità di riferimento vr è il valore medio su 10 minuti, a 10 m di altezza dal suolo su un terreno pianeggiante e omogeneo di categoria di esposizione II (vedi Tab. 1), riferito al periodo di ritorno di progetto TR. Tale velocità è definita dalla relazione:

    \[ v_{r}=v_{b}\cdot c_{r} \]

dove:

  • vb è la velocità base di riferimento;
  • cr è il coefficiente di ritorno, funzione del periodo di ritorno di progetto TR.

In mancanza di specifiche e adeguate indagini statistiche, il coefficiente di ritorno è fornito dalla relazione:

    \[ c_{r}=0,75\sqrt{1-0,2\times\ln\left[-\ln\left(1-\frac{1}{T_{R}}\right)\right]} \]

   

dove TR è il periodo di ritorno espresso in anni.

Ove non specificato diversamente, si assumerà TR = 50 anni, cui corrisponde cr = 1. Per un’opera di nuova realizzazione in fase di costruzione o per le fasi transitorie relative ad interventi sulle costruzioni esistenti, il periodo di ritorno dell’azione potrà essere ridotto come di seguito specificato:

– per fasi di costruzione o fasi transitorie con durata prevista in sede di progetto non superiore a tre mesi, si assumerà TR ≥ 5 anni;

– per fasi di costruzione o fasi transitorie con durata prevista in sede di progetto compresa fra tre mesi ed un anno, si assumerà TR ≥ 10 anni.

Analisi del carico da vento con IperSpace

Per effettuare l’analisi del carico da vento con il software di calcolo strutturale IperSpace bastano semplici passaggi. Si creano le condizioni di carico cliccando dal menù a sinistra su Analisi impostando il nome (Vento X e Vento Y) e la tipologia di carico (in questo caso Variabile Qk).

Andare sulla Ribbon bar, selezionare Strumenti e nella sezione carichi selezionare Vento. Comparirà una finestra come quella che segue dove impostare la provincia e l’altitudine del sito:

carico da vento - Screen IperSpace provincia e altitudine

Selezionare la zona vento e compilare la schermata successiva inerente il coefficiente di forma, il coefficiente dinamico, il coefficiente di topografia ed il coefficiente di attrito.

Al termine dell’autocompilazione si aprirà IperViewer dove è riportato un rapido riepilogo del carico da vento.

Nel caso specifico il sovraccarico è 780,35 PA corrispondenti a circa 79 kg/m2

IperSpace BIM for beginners | Corso base sul software di calcolo strutturale

Venerdì 1 marzo 2019 alle 17:30, webinar gratuito dal titolo “IperSpace BIM for beginners | Corso base sul software di calcolo strutturale”. Il seminario online vuole essere una guida base per gli utenti alle prime armi o che si approcciano per la prima volta ai programmi di ingegneria strutturale. La spiegazione dei comandi di base e di modellazione elementare sarà corredata da esempi pratici e richiami teorici da parte del relatore. La conferenza online sarà tenuta dall’ing. Braian Ietto strutturista e fondatore della pagina Facebook Ingegneria e dintorni.

Programma

Durante il corso base, saranno affrontate le seguenti problematiche con il software di calcolo strutturale IperSpace:

  • importazione di una pianta da .dxf;
  • definizione dei materiali e delle sezioni di travi e pilastri;
  • creazione del modello geometrico su riferimento globale;
  • tipologie di fondazione e sbalzi;
  • dimensionamento scala;
  • generazione degli impalcati.
  • definizione dei carichi;
  • scenario di calcolo secondo le NTC 2018;
  • controllo dati e risoluzione degli errori.

Iscrizioni

Il webinar sul corso base, la cui partecipazione è gratuita, offrirà al termine del momento di spiegazione, la possibilità per gli utenti di interfacciarsi con il relatore per domande e approfondimenti. Qualche ora prima dell’inizio del webinar, sarà inviato via mail il link per visualizzarlo. Per iscrizioni occorre compilare il form dedicato.

Approfondimento: IperSpace BIM è una suite completa per il calcolo strutturale agli elementi finiti BIM oriented. Consente il calcolo, la verifica e il disegno di strutture in calcestruzzo, metallo e legno (dunque anche miste con la coesistenza delle tre famiglie di materiali). Il software è costituito da un unico ambiente comprendente tre moduli completamente integrati e dunque interagenti in maniera sinergica: Space Modeler (modellatore solido/fem), Space Mesher (discretizzatore di elementi superficiali) e Space Solver (solutore di calcolo a matrici sparse). Si presenta con un’interfaccia utente rinnovata nella forma e nella sostanza che ne fanno uno strumento unico e all’avanguardia.